F.A.Q. (Frequent Ask Questions)
D: Che cos’è l’EMDR?
R: L’EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici che ad esperienze emotivamente stressanti. E’ una tecnica evidence-based, ovvero di comprovata validità scientifica, che aiuta a rielaborare le convinzioni negative, gli stati emotivi e i sintomi disturbanti.
D: Cos’è l’ACT?
R: L’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) è una terapia comportamentale il cui scopo è quello di portare a contatto con ciò che conta realmente: chi vogliamo essere e che cosa vogliamo fare durante la nostra vita.
D: Cos’e la MINDFULNESS?
R: MINDFULNESS è un concetto antico che la psicologia occidentale ha da poco iniziato ad utilizzare riconoscendone i molti vantaggi. Possiamo utilizzare la Mindfulness per migliorare la conoscenza di noi stessi, per imparare di più a riconoscere come ci sentiamo, pensiamo e reagiamo.
D: Cos’e la SENSORIMOTOR?
R: La Psicoterapia Sensomotoria (PSM) è stata sviluppata da Pat Odgen a partire dagli anni ’80. Questo approccio utilizza strumenti di osservazione e di intervento rivolti principalmente al corpo, che sono abitualmente esclusi da altri tipi di terapie. Il terapeuta si concentra sulla postura, sulle tensioni muscolari, sui movimenti, incoraggiando il paziente a riconoscere ed osservare come le sensazioni fisiche siano legate a particolari emozioni e pensieri e ad integrare queste esperienze corporee nel suo vissuto. Obiettivo principale della psicoterapia sensomotoria è aiutare il paziente a regolare le funzioni alterate, modificando i sintomi somatoformi e alcune credenze patogene, soprattutto quelle riguardanti il corpo (Liotti e Farina, 2011). Il paziente impara a diventare consapevole del proprio corpo, acquisendo verso di esso una progressiva fiducia, imparando a riconoscere e rispettare i propri marcatori somatici. Attraverso questa crescente integrazione mente-corpo, il paziente acquisisce una progressiva capacità di regolazione emotiva, autoriflessività e un maggiore senso di padronanza e competenza..
D: Quali sono le prinicpali differenze tra psicologo e psicologo clinico?
R: La psicologia è un’area estremamente ampia: uno psicologo può occuparsi di ricerca, lavoro e organizzazioni, criminologia, comunicazione e di molti altri ambiti che accompagnano l’essere umano a 360°. Nella psicologia clinica, ogni conoscenza viene messa a disposizione di uno specifico problema che può essere così affrontato con modelli e strumenti specifici per l’infanzia, l’età adulta o geriatrica, lavorando con coppie, famiglie, gruppi o individui singoli.
D: Cosa succede quando lo psicologo interrompe la terapia?
R: Il cliente può interrompere la terapia in qualsiasi momento lo desideri, mentre uno psicologo non interrompe la terapia, salvo per motivi di causa maggiore; piuttosto propone e concorda con il cliente di concludere il percorso fatto quando nota che i motivi che hanno portato ad iniziare il lavoro psicologico sono stati risolti con successo. All’inizio della terapia, una volta compreso l’aspetto problematico che ha portato a richiedere il supporto, viene condiviso un obiettivo terapeutico su cui si lavorerà nelle sedute. Una volta raggiunto e stabilizzato questo obiettivo, quando il cliente si sente pronto e sicuro, è possibile avviare a conclusione il percorso, magari diradando inizialmente gli appuntamenti, fino a poterli poi sospendere del tutto. Se invece uno psicologo ravvisa alcuni motivi per cui il lavoro con il cliente non sta funzionando, è molto importante che lo condivida. Magari la soluzione migliore potrebbe essere il rinvio ad un altro collega, sempre con trasparenza nei confronti del paziente.
D: Quando serve andare dallo psicologo?
R: Non esiste un momento specifico e standard per poter andare dallo psicologo. Ci sono pazienti che arrivano dopo anni di sofferenza e sintomi invalidanti, ma che solo ad un certo punto sentono come insostenibili e per questo scelgono di chiedere finalmente aiuto. Ma è necessario dover arrivare a stare così tanto male per poter provare a risolvere un problema? Il nostro corpo ci dà dei segnali chiari per farci sapere come stiamo: ignorarli e fare finta di niente può sembrare una soluzione, ma è necessario comprendere come sia molto più pericoloso nascondere certe tematiche, piuttosto che affrontarle nel modo giusto, ricevendo adeguati strumenti per comprenderle e gestirle meglio. In conclusione, andare dallo psicologo è utile in un momento davvero difficile della propria vita, o semplicemente quando si ha voglia di conoscere di più se stessi e imparare a stare meglio nella vita di tutti i giorni.